Il borgo di Sperlonga (LT): case bianche sul mare
Lungo il litorale laziale ci sono luoghi dove sembra di respirare l’aria di un tempo passato, di un mondo mitico che ancora oggi continuiamo a ricordare.
C’è ovviamente il Circeo, che con il suo nome richiama alla mente lei, la maga Circe, che qui avrebbe vissuto e accolto Ulisse, impegnato nel suo faticoso rientro verso Itaca.
Spostandosi però ancora più a sud, c’è un borgo di mare che in qualche modo racchiude altre memorie del viaggio dell’eroe greco.
Si tratta di Sperlonga, un piccolo nucleo di case bianche raccolte a picco sul mare. Non c’è vicolo o scorcio qui che non colpisca per la sua semplicità e i suoi colori.
Tra case bianche e antiche grotte
Il borgo di Sperlonga è il risultato di una storia particolare, nascosta già nel suo stesso nome. “Sperlonga” infatti non è altro che la forma moderna di un termine antico, “spelunca”, ossia “grotta”.
Proprio nei dintorni dell’odierna Sperlonga c’era una grotta molto celebre, la “grotta di Tiberio”, una cavità naturale inglobata all’interno della villa che l’imperatore ha abitato nel corso del I sec. d.C.
Con l’abbandono della villa nell’alto medioevo, l’abitato si è poi spostato su uno sperone di roccia a picco sul mare, e già dal X secolo viene citato nei documenti come “Sperlinga” o “Spilunga”.
Le case bianche di pescatori che è possibile ammirare hanno quindi un’origine antichissima, e ancora oggi guardano il mare come hanno fatto per secoli.
Una camminata tra i vicoli del borgo
Si accede al borgo attraversando un’ampia terrazza, dalla quale è possibile abbracciare con lo sguardo da una parte l’abitato e il mare, dall’altra la grotta di Tiberio, in lontananza.
La prima piazza che si incontra, piazza Europa, raccoglie il municipio e la chiesa di S. Maria Assunta; entrambi gli edifici sono di costruzione recente, ma sono quasi saldati all’abitato antico.
Continuando per Corso S. Leone, cominciano a comparire le prime abitazioni di colore bianco. Dopo Piazza della Libertà, uno stretto vicolo si incunea nel cuore dello sperone di roccia, e mentre lo attraversate, potrete scoprire i vari scorci che improvvisamente vi lasciano intravedere il mare.
Si raggiunge quindi l’antica chiesa di S. Maria de Sperlonche, oggi utilizzata come sede espositiva e centro per eventi culturali, ma che in età medievale era uno dei luoghi di culto più importanti del territorio (al suo interno si conservano tracce di affreschi medievali di XII secolo).
Proprio a pochi passi dalla chiesa, è possibile imbattersi in una delle piccole sorprese che Sperlonga è capace di offrire: lasciandosi la chiesa a sinistra, si oltrepassa sulla destra un arco, che immette in un piccolo cortile, al cui centro sorge un pozzo.

Oltrepassando un arco, si entra in un cortile decorato da un pozzo, uno dei piccoli gioielli nascosti del borgo
L’abitazione che si affaccia sul cortile è però molto particolare: le sue pareti infatti sono ricoperte da affreschi medievaleggianti, che narrano una scorreria compiuta dai pirati turchi nei confronti di Sperlonga, e di come una bella “sciantosa” sia riuscita a scampare alla minaccia (non ho potuto trovare altre informazioni riguardo a questo episodio, se qualcuno avesse altre notizie le leggerei con vero piacere).

Sulle pareti di un’abitazione, un affresco ispirato dall’arte medievale racconta le scorrerie dei pirati turchi a Sperlonga
Uno dei simboli di Sperlonga: la Torre Truglia
Uscendo dal cortile, si può continuare la camminata all’interno del borgo, e svoltando subito a sinistra si incontra la facciata della chiesa di S. Maria.

Il portale della chiesa medievale di S. Maria. Oggi la scalinata è stata riutilizzata da un locale come “tavola” volante
Se girate subito a sinistra dopo averla superata, potrete scendere tramite un vicolo ricco di decorazioni colorate verso il mare, e fermarvi presso il belvedere sottostante ad ammirare l’altro simbolo di Sperlonga: la Torre Truglia.
Lo avrete già intuito dagli affreschi visti in precedenza: non sono soltanto gli eroi del mito a solcare le onde del mediterraneo. Per secoli, i pirati turchi hanno minacciato le città della costa, e questo spiega le numerose torri di avvistamento che si possono incontrare in tutta la nostra penisola.
A Sperlonga sopravvive questa enorme struttura, la torre Truglia, costruita nel 1532 ma più volte distrutta dai vari attacchi dei pirati.
La torre è stata testimone di uno degli episodi più celebri del Rinascimento: a poca distanza da qui infatti, a Fondi, viveva una delle donne più belle e celebrate dell’epoca, Giulia Gonzaga, cantata da Ariosto e da Bernardo Tasso.
Il pirata Barbarossa era venuto a conoscenza della bellezza di Giulia, e per questo aveva deciso di sbarcare a Sperlonga e rapire la donna, per portarla in dono al sultano Solimano I.
Giulia riuscì però a fuggire di notte, grazie alla bravura di un servitore, e Barbarossa sfogò la sua rabbia su Sperlonga e sui suoi abitanti: la città fu devastata, e i cittadini trucidati.
È possibile raggiungere la Torre continuando la discesa dal belvedere, oppure risalendo nel borgo e continuando a seguire i vicoli che vi porteranno all’estremità opposta dell’abitato. Da qui, potrete vedere in lontananza il Circeo e, seguendo una via arricchita da maioliche colorate, giungerete alla Torre.
L’edificio è oggi sede del Centro Educazione dell’ambiente Marino del Parco Naturale Regionale “Riviera d’Ulisse”.
Il borgo di Sperlonga e la Grotta di Tiberio: un legame millenario
Le case bianche del borgo antico di Sperlonga mantengono tuttora intatto il loro fascino. Le apparizioni improvvise del mare, i colori delle porte e delle botteghe, i fiori che decorano vicoli e abitazioni contribuiscono a rendere l’atmosfera ancora più suggestiva.

Uno dei vicoli di Sperlonga: sono bellissimi i contrasti di colore tra il bianco delle case e i fiori
Non si può però lasciare Sperlonga senza aver visitato il luogo da dove tutto ha avuto inizio: la grotta di Tiberio. Lì, ad attendervi, troverete non soltanto i resti di una villa imperiale costruita sul mare, ma anche delle testimonianze legate alla più bella storia mai raccontata, quella che ancora oggi è in grado di stupirci ed emozionarci: l’Odissea.
Ma un luogo simile merita un articolo a parte.
Come arrivare a Sperlonga
Sperlonga si trova praticamente alla stessa distanza da Roma (116 km) e da Napoli (112 km). Per chi arriva dalla Capitale in auto, si può percorrere la via Pontina fino a Terracina, proseguendo poi lungo la via Flacca. Da Napoli, l’uscita autostradale più vicina è quella di Cassino.
Per chi si sposta in treno, la fermata più vicina a Sperlonga è quella di Fondi-Sperlonga, sulla linea FS Roma Napoli. Da qui, una navetta collega la stazione con Sperlonga.
Aurora P
Borgo bellissimo e descrizione, come sempre, molto particolareggiata.
La leggenda della “sciantosa” mi ha incuriosita, ma considerando che l’etimologia della parola è piuttosto recente, penso si tratti di una leggenda popolare recente o comunque ‘rimaneggiata’.
Alessio Innocenti
Grazie mille Aurora!
Quegli affreschi hanno incuriosito molto anche me, credo sia molto probabile si tratti di qualche episodio passato, presentato in stile e linguaggio “medievaleggiante”. Purtroppo non ho trovato molte altre informazioni al riguardo.